Pesaro: da installazioni, alla Sinagoga fino al cimitero ebraico


Spesso siamo in visita nella parte nord delle Marche.
E questo è accaduto anche durante le giornate del FAI d'autunno, dopo aver letto la lista d'attrazioni a Pesaro.
Appena abbiamo letto la voce: Sinagoga!
Ma partiamo dal principio...
Pesaro è il secondo comune per popolazione della regione Marche.
Divenuta celebre come "Città della musica", per il legame con il compositore pesarese Gioacchino Rossini.
Molteplici sono i monumenti da visitare, ma mi soffermerò solo su alcuni in particolare.
La prima tappa di cui vi voglio parlare è la location più "Instagrammabile" di Pesaro, ovvero l'insallazione dei libri presso i "Musei Civici".
Non so quante foto ho visto su Instagram di questo luogo, e non riuscivo a perdonare la mia mancanza in merito!


Solitamente ci sono parecchie persone, quindi fare una foto completamente da soli è difficile, ma con un po' di pazienza ci riuscirete!
Poi ci siamo addentrati tra le viette alla ricerca della Sinagoga Ebraica di Pesaro.
Sempre grazie al maledetto Google Maps, abbiamo girato intorno all'edificio per non so quante volte...
La Sinagoga si trova in Via delle Scuole, N23.


Orario Estivo: dal 7 giugno al 13 settembre tutti i giovedì dalle 17:00 alle 20:00.
Orario Invernale: da ottobre a maggio, in occasione della Stradomenica (terza domenica di ogni mese) dalle 10:00 alle 13:00.
Giornata della cultura ebraica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16.30 alle 19:30.
L'ingresso è libero, ma per chi vuole lasciare una piccola offerta...e ben accetta!
Sono possibili le visite di gruppi, a pagamento, anche in altri orari (sabato escluso).
Per info e prenotazioni il numero è 199-151123.
L'ingresso è modesto e lungo la vietta con una porta normalissima e una piccola targa di fianco.
Al piano terra troverete un piccolo museo dove viene spiegata la storia durante la Seconda Guerra Mondiale e la mappa della regione dove erano presenti i campi di "smistamento".
Potrete ammirare il forno che viene utilizzato per la cottura del pane, e nella sala di fianco troverete una piccola vasca per il bagno di purificazione.
Mentre al piano superiore, resterete completamente senza parole...
Si tratta di una Sinagoga Sefardita, ovvero di culto spagnolo. Ai lati dell'ingresso, ci sono due scale che ti permettono di salire nella parte superiore. Da lì, sarà possibile ammirare tutta la bellezza della Sinagoga.


Dopo il giro, abbiamo preso l'auto e ci siamo recati al "cimitero ebraico", che si trova sulla collina di San Bartolo; per la precisione Strada panoramica San Bartolo c/o N.161.
Orario Giugno-Settembre ogni giovedì dalle 17 alle 19; visite guidate gratuite dalle 18 alle 19.
Apertura straordinaria il 15 agosto dalle 17 alle 19.
Non è un accesso comodissimo, ed è sconsigliato a portatori di handicap.
Si parcheggia lungo la strada, e ci si addentra a piedi nel bosco. Dopo un centinaio di metri, si arriva al cancello d'ingresso.
L'area si estende per 6700 metri quadrati e risale al 1695, quando la comunità ebraica lo acquisisce dopo una permuta con il podere a Pantano, che ospitava il precedente cimitero.
La pendenza è notevole, e la noterete sicuramente nel momento in cui proverete a fare 2 passi.
Il cimitero venne abbandonato, ed il recupero è avvenuto nel 2002 a cura della Fondazione Scavolini.
Ma si è trattato più che altro di una pulizia superficiale, mentre le tombe non sono state restaurate; in quanto la comunità ebraica non l'ha permesso, in quanto entrava in contrasto con le regole religiose.
Parliamo di circa 140 lapidi, numero nettamente inferiore alle inumazioni realmente realizzate.
Questo accadde in base al decreto di papa Urbano VIII che vietò ogni iscrizione tombale per gli ebrei dello Stato Pontificio, eccetto per i rabbini, uomini e donne di grande cultura e carità.
Decreto ribadito da Pio VI , e restò in vigore fino a Pio IX.
La parte più antica del cimitero si trova in alto, e si trovano solo stele verticali e ceppi cilindrici. 


Nella fascia centrale si trovano i veri monumenti sepolcrali di gusto classico.
In quella inferiore, la più recente, strutture romaniche e naturalistiche.
Tutti i monumenti sono in pietra locale e marmo. 
Le sepolture più imponenti sono quelle erette nel 1860 ed il primo novecento, a testimonianza di una certa emancipazione sociale degli ebrei che segue l'annessione delle Marche a Regno d'Italia. 


La guida è superpreparatissima, ed è una grande oratrice in grado di "farti entrare" nella storia.
L'unica pecca... sciami di zanzare che mi hanno assalita.
Come al solito, vi scrivo i link per seguirci in diretta sui nostri social:






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